Manuele Colonna dixit

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"Rispondendo a Riccardo, traggo spunto da una discussione avuta l’altra sera con un gruppo di ragazzi appassionati…Premettendo ovviamente che l’età anagrafica non può avere un ruolo negativo nella vicenda, a parte l’invidia che suscita gente di vent’anni più “giovane” di te (me) arrivato alla fatidica soglia dei 40…

Si discuteva proprio sull’immagine alle volte distorta che il “neofita” ha della birra artigianale attuale, e soprattutto dei personaggi ad essa legati. La discussione (ovviamente) è partita da Mikkeller e di quanto buone o belle siano le sue birre (o sia bello lui)…Il VERO problema è che per molti neofiti avere tutto a disposizione a casa, toglie spesso la voglia di viaggiare e fare esperienza direttamente ai birrifici, conoscere il birraio, confrontarsi con la sua realtà. Si sentono frasi come “Salto il Belgio per andare a trovare il Menno al De Molen” suona abbastanza aberrante, ma non per un “vecchio”, ma per la birra in generale, suscitando anche un pò di tenerezza nei confronti di chi la pronuncia…
Visitare un birrificio, passare una volta nella vita da De Dolle, bere Redor Pils della Dupont dalla vecchia di fronte al birrificio, girare per gasthaus a Bamberga e immergersi nella loro realtà secolare, bersi una birra a casa del birraio di Narke le cui Kaggen del 2005 vengono vendute su EBay al prezzo della sua Golf scassata, la magia di posti come Cantillon…Tutto questo e mille altre esperienze aiutano a CAPIRE cosa si sta bevendo in quel momento…Oltre che andare al festival a Copenhagen che trovo comunque altrettanto costruttivo…


C’è gente nel nostro mondo attuale che parla, scrive di birra SENZA ESSERE MAI ANDATA IN NESSUNO DI QUESTI POSTI! E la cosa brutta è che per parecchi neofiti tutto questo non fa la differenza. Quei posti sono là, ci sono sempre stati e probabilmente sempre ci saranno, ma sembra che per il tracannatore seriale di luppolo tutto questo sia superfluo…Fino a che magari spinto da una divina concezione, si spinge fino a quei luoghi e la sua “vita birraria” cambia, per sempre, come è successo a noi.

Cioè Riccardo, non avete più fame (o sete) o non sapete nemmeno di averla…Alle volte è frustrante perchè è come spiegare un’alba a un cieco, non si tratta di nicchia o settorialità, cerca di capire, c’è anche un pò di delusione nel vedere che il neofita “pensa di conoscere” perdendosi poi quello che è forse il lato più bello di questa passione…"

"Colonna" ovvero Manuele Colonna 
publican del pub indipendente "Ma che siete venuti a fà", Roma

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