To Øl, il bretta che non ti aspetti


Continuo imperterrito a ragguagliare dei miei ultimi assaggi ed a popolare questi post per la Settimana della birra artigianale 2013 in corso.

Ho bevuto due To Øl, smezzate come assaggi al beer shop.
Ero e sono molto titubante verso le produzioni scandinave, ma quando ci si trova con qualche bottiglia da smezzare, difficilmente resisto. Anzi, mal che vada, butto pochi euri e posso permettermi di non concludere l'assaggio.

La prima è la Sans Frontiére, una belgian ale con bretta che mi stupito...non mi aspettavo questo equilibrio.
Al naso fresco bretta, poco pungente ma molto elegante insieme ad una luppolatura agrumata, floreale ma per niente invadente. In bocca molto garbata, accenni formaggiosi e pepati ma un'acidità che si sposava bene con tutto il resto. Bello il pepato soprattutto, ad enfatizzare ciò che ci si aspetta più da una saison, soprattutto al naso.
Non so se è tra le più interessanti interpretazioni di questo fenomeno di cui la combinazione più in voga pare essere quella di saison + bretta, ma sicuramente è innovativa e sdogana il bretta stesso.



La seconda è la Ov-Ral-, imperial ipa con bretta.
Fa il verso alla mitica Orval, la cui ulteriore fermentazione spontanea ne fa(ceva) un esempio di beverinità nel mondo trappista.
In questa birra devo dire che il brettanomiceto è stato molto meno avvertito, piuttosto è il naso di Amarillo a spadroneggiare mentre in bocca non esplode, come temevo accadesse da questo luppolo



Uno scandinavo (danese) che mi ha stupito e che cavalca questa nuova moda del bretta in questi due esempi non affatto estremi, bensì esplorativi ed abbastanza garbati.

Cheers!

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