Franconia, parte I: in bicicletta

Visitare la Franconia non è impresa semplicissima. Un territorio così rurale porta con sè qualche difficoltà di mobilità.
Da Bamberga i mezzi di trasporto sono treni e qualche bus, ma tra un villaggio ed un altro poi è dura muoversi.


E così con la mia bella bicicletta mi sono messo un paio di volte in cammino, quasi ogni sabato macinando 40km tra i dolci colli nei dintorni di Bamberga. In particolare, mi sono concentrato sull'Oberfranken, la zona più a nord-est della regione.
Il primo impatto è avvenuto da Griess a Geisfeld, 13 km da Bamberga. Paesino sede di due birrifici, tra cui Krug che trovo chiuso per ferie.
Da Griess arrivo alle 11 di mattina ma i clienti abituali sono già fuori dalla birreria, sotto il tetto a gustarsi un caldo sole e la Kellerbier della casa.


Comincio a prendere confidenza con questa tipologia che dona caratteri molto cerealosi, un corpo pieno ma allo stesso tempo facile da mandar giù, terminando in un leggero amaro che si distende lungo in attesa che un altro sorso arrivi a soffocarlo.
Dopo una bella sgambettata, la prima keller va giù da sola, per cui urge una seconda per riprendersi del tutto.
Qualche parola in tedesco con la signora che serviva dalle botticelle, uno sguardo intorno alle ridenti aiuole fiorite curate nei minimi dettagli e poi indicazioni per la loro keller, aperta per tutta l'estate ed ancora per poco. Apre solo nel pomeriggio, voglio almeno andarla a visitare ma poi lasciare Geisfeld perchè mi accorgo di un fattore interessantissimo.


Questi piccoli paesi sono tutti affiancati, separati solo da un paio di chilometri tra loro. Con la guida di Manuele Colonna nello zaino, qualche mela presa dagli infiniti alberi presenti al bordo delle vie ciclabili onnipresenti su tutta la rete stradale, ed un po' di energie posso approfittare ed allungare verso altri paesi dai birrifici rinomati o promettenti.
E così, tappa verso la keller di Griess, trovata sfogliando una fondamentale guida alle vie ciclabili passatami da conoscenze del posto e raccattando informazioni alle pochissime anime non rinchiuse in casa, giungo in questo luogo da favola, sperduto tra boschi, sterrati e pezzi di cielo che quel giorno era più azzurro che mai. Nel metafisico vuoto osservato, scorgo le varie aree di mescita e servizio, nonchè l'ingresso per uno di quei corridoi scavati nel sottosuolo, le keller, dove la birra viene conservata al riparo dalle temperature estive. È stato un bellissimo momento di avventura birraria!


Giungo quindi a Roßdorf am Forst, dove c'è il birrificio Sauer. Splendidi i tetti e le case, tra cui mi perdo piacevolmente fino poi a trovare effettivamente il luogo cercato, dove all'aperto intere famiglie si concedono il pranzo del giorno. Entro nel fantastico edificio per prendere anche qui una Kellerbier, che non ha nulla da invidiare a quella di Griess. Risulta anche più cerealosa e meno amara, ma sempre fresca e rustica come previsto.


Abbandono questo luogo splendido, facendo la trottola tra salite e discese, ma voglio arrivare fino a Tiefenellern alla birreria Hönig. Posta sul fianco di un monticello, sembra piuttosto grande rispetto ad altre, a giudicare dalle numerose casse di bottiglie vuote presenti appena fuori dal birrificio.
Anche qui è la keller la regina della casa, servita anche qui a caduta. Il discorso dei nomi, fittizi e spesso sinonimi tra loro, lo abbiamo fatto. Qui si chiama Lagerbier Ungespundet e non mi è sembrata niente male, anche se rispetto alle precedenti mi è sembrata avere una certa sapidità di fondo, magari perchè non al massimo della forma.


Mi rimetto in bici e torno a Bamberga nel pomeriggio, tra questi paesaggi mozzafiato e con la felicità nel cuore e nel fegato. La città sembra quasi metropoli in confronto con questi minuscoli villaggi.

L'indomani avrei avuto un'altra ghiotta occasione di bere bene, dato che per una serie di motivi che esulano dal racconto in sè, mi sono trovato ad andare, attraverso una sorta di "car sharing" di quartiere, presso la località di Großziegenfeld, 30km ad ovest di Bamberga. Quel giorno era domenica e, come ogni anno, si teneva la consueta Jura Biertag, una festicciola locale dove si chiamano a raccolta i birrifici dei villaggi limitrofi, sopperendo così all'assenza di un birrificio in questo piccolo nucleo abitato. Una vera stranezza per la Franconia!


L'atmosfera è da sagra, con età media elevatissima e ben sei produttori presenti, ciascuno con le proprie botticelle. Celere il servizio, con un apposito spazio di restituzione boccali di vetro (altro che plastica) e lavastoviglie continuamente in funzione per lavaggio e ricambio degli stessi. Un'organizzazione da manuale.
Cerco di passarle tutte in rassegna e alla fine quasi ci riesco, cominciando dalla birra di Huppendorfer, che dovrebbe essere la Vollbier. Per il colore sembra questo, e potrebbe ricadere in quel gruppo di birre chiamate "alt fränkisches", con caratteristico aspetto "ramato molto carico dovuto all'acqua più pesante...dalla forte connotazione maltata e ben luppolate, che spesso troviamo nei birrifici ad est di Bamberga, anche come uniche presenti nella gamma" (cit. Manuele Colonna, "Birra in Franconia"). Si avverte un bel caramello che porta con sè secchezza e non stucchevolezza, anche con qualche bella tostatura. Non male!


Passo alla Helles di Dremel, che però non mi appare nulla di che, presentando anche un finale medicinale sgradevole.
Una vera sorpresa è la lager Naturtrübes Zwickelpils di Hübner, birrificio con sede a Wattendorf. Davvero buona, ottimo l'aroma, fresco e rustico il sapore. Si avverte crosta di pane fragrante, tenui fruttati di pesca ed albicocca. Si sarebbe aggiudicata dopo i vari assaggi (da 50cl ciascuno all'esoso prezzo di 2,00 € l'uno...!!!) la palma di migliore della festa.


Concludendo, la Landbier Dunkel di Will non ha certo fatto brutta figura. Molto evidenti rusticità e ricchezza olfattiva, con cacao e datteri ma contemporaneamente secca ed asciutta, luppolata più di altre. Nella nebbia maltata si scorgono questi toni aranciati da luppolo, che ne fanno un'ottima birra.


Il bel tempo settembrino mi ha stimolato ancora, per cui ho ripreso in mano il manubrio della bici ed il sabato successivo mi sono rimesso in viaggio. Stavolta invece che a sud-est, ho puntato a nord-est facendo prima tappa a Memmelsdorf, dove vi sono ben due grandi birrifici a circa 50m di distanza tra loro. Parcheggio la bici nel mezzo e li passo entrambi, ovviamente.
Entro nel Drei Kronen, abbastanza imponente a livello architettonico. Seppur nel mezzo del mattino, la gente già è seduta a bere e mangiare, e non posso che accodarmi per pochi spiccioli.
Bevo la Stöffla, una delle rauchbier che riuscirò a provare anche fuori dai confini di Bamberga. Il naso ha una netta di cenere e legno, ed in bocca risulta essere molto pulita. Il tocco rustico c'è e si sente, manifestandosi in un imprevisto strascico acidulo.


Di fianco c'è Höhn, dagli arredi più moderni con un legno bugiardo e poco familiare, impressioni smentite dalla tavolata dello Stammtisch dove i bevitori locali si divertono a scherzare il nuovo addetto alla spillatura francese che non riesce a comunicare con loro.
La Görchla è davvero una birra strana. Innanzitutto enigmatica, molto rustica per mano del lievito, ma con qualche problemino al naso e forti solfuri. In bocca migliora e molto, tirando fuori un bel sapore minerale e del miele. A conti fatti, per malti e contributo del lievito, mi sembra somigliare moltissimo alla Ungespundet di Mahr's, impressione confermata dall'unico vero guru della regione (inutile ripetere ancora il suo nome invano).


Altri due birrifici anche nel villaggio di Merkendorf, e mi fiondo prima da Wagner, dove bevo prima la keller Ungespundetes Lagerbier che però mi lascia perplesso per dolcezza e piattume. Poi trovo riscatto nella Festbier, omonima dello stile più prettamente bavarese, che appare molto più corretta e precisa, con leggero e croccante caramello su un corpo soffice, nonostante i 5,7%alc. (quasi 1% superiore alla media regionale).


A qualche curva di distanza c'è Hummel, con la caratteristica doppia scalinata di ingresso. Il caso vuole che anche qui la Kellerbier, per differenti motivi, facesse pena uguale, con un'infezione lattica molto evidente. Purtroppo capita anche questo in Franconia, dove i consumi molto alti perdonano anche disattenzioni nella conservazione o nella pulizia di tutte le attrezzature.


Passo alla rauch, la Räucherla, e c'è da esserne soddisfatti, perchè forse è la migliore affumicata che abbia bevuto. Il naso è classico con un affumicato di speck ma ben tenuto a bada, bilanciato bene da sensazioni di mou ed un amaro chirurgico finale. Esaltare le caratteristiche di rusticità di questi posti può sembrare quasi ripetitivo, ma è davvero così, ed ognuno di questi luoghi lo è a modo suo. Qui, per esempio, campeggiano foto del passato di chissà quali famiglie, oltre a diplomi da birraio dei vari protagonisti.


Bello imbambolarsi davanti a tutto ciò, figurarsi quando c'è il cambio botte e la nuova finisce anch'essa in un apposito frigo da dove fuoriesce giusto il rubinetto.
In ogni tappa bevo ma mangio anche, altrimenti in bici sarebbe più dura del previsto. E quando giungo a Köttensdorf da Hoh un favoloso polletto al pepe mi ristora dalla strada faticosa e pone una buona alternativa ai classici wurstel e stinco di maiale. Il giovane figlio del proprietario al servizio al caduta mi propone la Lagerbier, unica birra ovviamente, una keller di stampo classico, molto maltata ed anche molto minerale. Sembra scontato ogni sorso, ma è una fortuna ogni volta poterne trovare in queste condizioni.


Di ritorno, raccogliendo le ultime, forze, voglio passare da Schammelsdorf per bere la keller Ungespund's Lagerbier di Knoblach. Ecco, questa sì che è differente dalle altre, presentando sì crosta di pane e cereali, ma coperti da un amaro luppolato erbaceo molto evidente e lungo. Una grande birra, per certi versi vicina ai gusti moderni, ma ancorata ai cardini fondamentali di questo stile.


La deviazione è valsa la pena, e quando il sole sembra cominciare a salutare, comincia una lenta e dolce discesa di ritorno verso Bamberga.


Cheers!

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